Il mese prossimo saranno due anni che il presidente Fico è al timone del San Giorgio 1926, due anni di soddisfazioni che hanno riportato la società e la squadra, anche con il settore giovanile, ad una crescita e stabilità a 360 gradi, andamento disastroso in precedenza per risultati in campo e gestione della società, ma da buon imprenditore e neofita assoluto del calcio ha saputo scegliere le persone giuste e sostenerle, migliorando giorno per giorno ed anno per anno, intervenendo quando necessario, mai invadente (e spesso i presidenti lo sono), mai fuori le righe, guardando avanti con ottimismo ed equilibrio.
Non sono certo mancate le difficoltà che accompagnano ancora oggi il numero uno granata, il calcio offre emozioni forti, uniche, ma bisogna anche dirlo ad alta voce che fare tutto da solo è un impresa, investimenti economi e, come nel caso di patron Fico, quasi totalmente personali, meritano il rispetto di tutti senza ne se e ne ma, non lasciando spazio come troppo spesso avviene in questo ambiente, alle chiacchiere che prendono il sopravvento sui fatti. Al suo arrivo come sempre tante promesse di impegno di sostegno in questa avventura ma ad oggi nulla di nulla.
Amareggiato e nervoso il Presidente, domenica contro il Savoia decretate le ´porte chiuse per inadeguatezza d´impianto sportivo´...mah!
Dopo l´ultima di campionato per disordini tra tifosi i supporter granata non hanno potuto assistere al match prima esterno e successivamente interno, poi il derby, che se qualcuno poteva pronosticare a rischio è stato di massima sportività come tutte le gare dovrebbero esserlo, ed ora ed ora ed ora, ancora un divieto!
Se un presidente, una società con i sui dirigenti cercano di fare un programma accompagnati da sacrifici ed entusiasmo, ecco che le partite vietate sono la morte di tutto.
Qualcuno vuole dimenticare che il Paudice qualche anno fa ha ospitato per l´intero campionato una squadra militante in serie D o altre partite di cartello come lo spareggio play off nazionale etc etc, altri esempi si potrebbero scrivere ma del resto alla fine a San Giorgio non si vogliono "grandi partite".
Il presidente commenta così:
"Amareggiato, deluso, arrabbiato, non ho nemmeno voglia di dire la mia è talmente palese che così non va bene per nessuno, un presidente non può avere nemmeno la soddisfazione di vedere la propria casa in festa per un avvenimento che deve portare entusiasmo, queste sono partite che danno la dimensione del lavoro svolto ed ecco il valore è 0 poiché, per quello che avviene all´interno del rettangolo di gioco non serve, in campo come in uno spettacolo ci si esibisce grazie all´impegno quotidiano di tutti ma il teatro è vuoto, ecco l´ esasperazione del vincere ad ogni costo che porta all´inclinazione di tutto, tanto conta solo vincere senza strette di mano senza coreografie senza confronti, tanto basterà parlare di come è andata senza controprova, chi più parla più avrà meritato vivendo da orecchianti, perdendo di vista la realtà oltre il piacere dell´uso della propria opinione. Si parla di rispetto solo quando gli impegni economici un presidente non li mantiene e quando verso lo stesso questi non c´è? Ecco perché la parola ´progetto ´ nel calcio è falsa, per noi è una passione, anzi una pazzia e molti non vogliono avvicinarsi mentre altri lasciano perché non ne vale la pena."
Parole forti del presidente Fico che noi naturalmente condividiamo aggiungendo che quando i presidenti non sorridono poi non sorride nessuno. Riflettiamo!
Fonte:
Ufficio Stampa ASD San Giorgio 1926